• Ricavi consolidati pari a ca. € 48,2 milioni (ca. € 43,2 milioni nei primi nove mesi 2019, +11,5%)
  • Ebitda consolidato adjusted pari a ca. € 18,7 mln e pari al 38,7% dei ricavi (€ 16,1 mln in 9M 2019, +16,2%)
  • Risultato netto consolidato adjusted pari a ca. € 11,4 mln (€ 9,4 mln in 9M 2019, +22,5%)
  • Disponibilità di cassa netta consolidata al 30 settembre 2020 ca. € 21,2 mln (€ 29,3 mln al 31 dicembre 2019)

Il CdA di SICIT Group ha approvato le informazioni finanziarie periodiche aggiuntive consolidate al 30 settembre 2020.

Massimo Neresini, CEO di SICIT, ha dichiarato: “Nei primi nove mesi dell’anno abbiamo registrato incrementi a doppia cifra di ricavi, EBITDA e utile netto. Risultati molto soddisfacenti, alla luce dell’emergenza sanitaria iniziata nel primo semestre e tornata a riemergere con forza nel corso del terzo trimestre. I dati ci dicono che l’industria delle costruzioni, e di conseguenza i nostri ritardanti per gessi, stanno scontando l’impatto del Coronavirus. Al momento, questo calo è più che compensato dalla nostra principale area di business, legata ai biostimolanti per l’agricoltura, che continua a registrare trend di crescita (attuali e previsti) robusti. Le altre due aree, legate al grasso animale per biocombustibili e ai servizi di ritiro dei residui conciari, hanno recuperato completamente dai cali registrati in precedenza. La resilienza di SICIT viene inoltre confermata da una crescita dei ricavi pressoché in tutte le aree geografiche. Abbiamo impostato un percorso solido, come testimoniato dalla continuità produttiva e commerciale; dal proseguo del piano di investimenti industriali e dall’ampliamento dei laboratori; stiamo continuando nello sviluppo di soluzioni innovative, efficienti e tailor-made. Il riacutizzarsi della pandemia e delle misure restrittive rende molto difficile fare previsioni per l’anno in corso, ma gli sforzi compiuti e i risultati raggiunti finora ci confortano in merito alla possibilità di raggiungere sostanzialmente gli obiettivi economico-finanziari definiti per il 2020“.

Ricavi consolidati
Nei primi nove mesi 2020 SICIT ha generato ricavi pari a 48,2 milioni di Euro, in crescita di 5 milioni di Euro (+11,5%) rispetto ai primi nove mesi 2019 (43,2 milioni di Euro). L’effetto cambio non è stato significativo.

Tale incremento è stato generato principalmente dalla crescita dei prodotti per l’agricoltura (+5,8 milioni di Euro, +25%) che continua a registrare una domanda sostenuta e dal grasso animale per la produzione di biocombustibili (+8,4%) che ha recuperato la lieve flessione registrata nel primo semestre 2020 (-1%), causata dal rallentamento dell’approvvigionamento di materia prima. I ritardanti per gessi si confermano in rallentamento (-1,1 milione di Euro, -8,8%) a causa essenzialmente degli effetti dell’emergenza Covid sul mercato mondiale dell’edilizia e della temporanea chiusura di alcuni clienti (fabbriche di gesso). Infine, i ricavi da ritiri di sottoprodotti di origine animale e di rifiuti conciari (+0,1%) hanno recuperato il ritardo registrato nel primo semestre 2020 (-6,8%), a causa del lock-down delle concerie durante la scorsa primavera.

La crescita ha riguardato pressoché tutte le aree geografiche: dall’Europa (incluso Italia, +5,1%; di cui Italia +8,6% e altri Paesi in Europa +2,7%), all’APAC (+21,6%), Nord America (+2%) e Latam (+50,2%), e Resto del Mondo (Middle East e Africa, +8,3%). La crescita di Europa, APAC e Latam è stata principalmente guidata dai prodotti per l’agricoltura, parzialmente compensata dalla flessione dei ritardanti per i gessi. La crescita del Nord America è interamente attribuibile ai prodotti ritardanti.

EBITDA consolidato adjusted
L’EBITDA consolidato adjusted è pari a 18,7 milioni di Euro al 30 settembre 2020 (38,7% dei ricavi), in crescita di 2,6 milioni di Euro (+16,2%) rispetto ai primi nove mesi 2019 (16,1 milioni di Euro, 37,1% dei ricavi).
L’incremento in valore assoluto è principalmente dovuto alla crescita dei ricavi e del relativo margine industriale, parzialmente compensato dai maggiori costi fissi legati al passaggio allo STAR e all’adeguamento della struttura di governance post-quotazione, oltre a maggiori costi produttivi (personale e ammortamenti) in parte sostenuti per garantire continuità operativa ai clienti anche nei mesi di lock-down. L’EBITDA adjusted incrementa in termini percentuali sui ricavi (38,7%) rispetto ai primi nove mesi 2019 (37,1%), principalmente per effetto dei maggiori volumi di vendita che hanno permesso un miglior assorbimento dei costi fissi e alla attività di efficientamento di produzione (proseguite anche nel 2020) che ha permesso di controbilanciare il lieve incremento di alcuni costi di cui sopra.

L’EBITDA adjusted come % dei ricavi incrementa significativamente anche rispetto al primo semestre 2020 (37,2%). Tale incremento è dovuto, oltre ai maggiori volumi di vendita, anche a:

  • maggiori volumi di produzione che, nel terzo trimestre 2020, hanno sostanzialmente compensato il drastico calo registrato nel secondo trimestre dell’anno, quando le problematiche legate al COVID-19 avevano colpito i fornitori di SICIT e le interruzioni nell’approvvigionamento di materie prime avevano comportato l’interruzione temporanea della produzione dei semilavorati base (idrolizzati proteici); e
  • maggiori efficienze nei processi produttivi che hanno permesso l’ottimizzazione dei costi di produzione.

L’EBITDA adjusted non include costi non ricorrenti per 1,9 milioni di Euro nei primi nove mesi del 2020 per oneri non ricorrenti per l’operazione di passaggio dall’AIM Italia allo STAR (1,2 milioni di Euro, di cui 1,00 milione di Euro per consulenze e 0,2 milioni di Euro per premi non ricorrenti al personale e agli amministratori), costi di sanificazione e sicurezza in seguito alla crisi sanitaria legata al COVID-19 (0,1 milioni di Euro) e donazioni non ricorrenti a strutture sanitarie legate al COVID-19 (0,6 milioni di Euro). Nei primi nove mesi del 2019 i costi non ricorrenti sono stati pari a 10,8 milioni di Euro, di cui 0,6 milioni di Euro per consulenze non ricorrenti per l’operazione di fusione di SICIT 2000 S.p.A. in SprintItaly S.p.A. e di quotazione all’AIM Italia, e 10,2 milioni di Euro come costo di quotazione derivante dalla contabilizzazione della fusione di SICIT 2000 S.p.A. in SprintItaly S.p.A. come una operazione di “reverse acquisition”, in ottemperanza all’IFRS 2 (costi figurativi, di natura non monetaria e non rilevanti fiscalmente).

Risultato netto consolidato adjusted
Il risultato netto consolidato adjusted cresce sostanzialmente in linea con l’EBITDA adjusted (+2,1 milioni di Euro, +22,5%) ed è pari a 11,4 milioni di Euro al 30 settembre 2020 (9,3 milioni di Euro nei primi nove mesi del 2019).

Disponibilità di cassa netta consolidata
La disponibilità di cassa netta consolidata ammonta al 30 settembre 2020 a 21,2 milioni di Euro (29,3 milioni di Euro al 31 dicembre 2019). I flussi di cassa operativi, nei primi nove mesi 2020, sono stati positivi per 14,2 milioni di Euro prima del pagamento di investimenti netti per 8,6 milioni di Euro (11,1 milioni di Euro di investimenti al netto della variazione dei debiti per investimenti per 2,5 milioni di Euro), di imposte sul reddito per 4,2 milioni di Euro, di cui 3,7 milioni di Euro per l’imposta sostituiva per l’affrancamento fiscale dei maggiori valori attribuiti al marchio Plastretard e all’avviamento, emersi in sede di allocazione del disavanzo da fusione a seguito dell’operazione di fusione per incorporazione di Sicit 2000 S.p.A. in SprintItaly S.p.A. SICIT ha inoltre distribuito dividendi per circa 8,8 milioni di Euro e acquistato azioni proprie per un controvalore complessivo di circa 0,9 milioni di Euro.

Investimenti
In linea con gli anni precedenti, nel corso dei primi nove mesi 2020 SICIT ha proseguito le attività di investimento finalizzate al miglioramento dei processi e dei prodotti e all’ampliamento della capacità produttiva. Tra i più rilevanti si segnalano:

  • l’ampliamento dei laboratori agronomico, chimico e di controllo qualità presso la sede di Arzignano, per migliorare e potenziare l’attività di ricerca e sviluppo di nuovi prodotti, e controllo qualitativo al fianco dei propri clienti;
  • l’ampliamento del parco cisterne e dei nuovi magazzini presso la sede di Arzignano per assicurare maggiore flessibilità ed efficacia nella risposta alla crescente domanda dei clienti;
    il completamento dell’impianto per la produzione di idrolizzato proteico dal trattamento del pelo animale;
  • il nuovo impianto di raffinazione e ri-esterificazione del grasso animale al fine di ottenere un biofuel di elevata qualità;
  • l’avvio, nel corso del terzo trimestre 2020, dell’investimento per il nuovo impianto di produzione di prodotti in granuli e pastiglie.

Evoluzione prevedibile della gestione
La gravità dello scenario attuale legato agli effetti economici e sociali del COVID-19 e l’incertezza sugli sviluppi futuri in Italia e nei Paesi in cui opera il Gruppo, rendono di difficile previsione gli impatti della pandemia sull’esercizio 2020.

Nonostante il recente deterioramento dello scenario operativo a causa della recrudescenza della pandemia, i riscontri ricevuti dalla clientela confortano SICIT in merito alla possibilità di raggiungere sostanzialmente gli obiettivi economico-finanziari definiti per il 2020, in quanto il management ritiene che il livello di interesse nei confronti dei prodotti di SICIT abbia manifestato comunque nel periodo di riferimento un trend positivo, soprattutto per quanto riguarda i biostimolanti per l’agricoltura.

Il management è tuttavia ben consapevole che l’incertezza sulle tempistiche della conclusione dell’emergenza pandemica e sulla profondità delle conseguenze che la stessa avrà sulle maggiori economie mondiali è ancora elevata. Un eventuale rinnovo o prolungamento delle misure restrittive nei confronti delle concerie italiane potrebbe avere effetti negativi sull’approvvigionamento delle proprie materie prime di input e, di conseguenza, sulla propria capacità produttiva e sull’attività commerciale. Analogamente, eventuali inasprimenti del lock-down nei Paesi in cui il Gruppo commercializza i propri prodotti potrebbero indebolire la domanda, in particolare nel settore dell’edilizia, a cui si rivolgono i ritardanti (l’agricoltura, di contro, sembra essere molto meno influenzata dalle dinamiche emergenziali).

Fermo quanto sopra evidenziato in merito alle incertezze legate agli impatti del COVID-19, le performance registrate dal Gruppo al 30 settembre 2020 segnano una crescita dei ricavi pari all’11,5% (rispetto ai primi nove mesi del 2019), sostanzialmente in linea con le aspettative, ancorché con un differente mix di settori agricolo/industriale/grasso.

I risultati registrati sono significativamente positivi considerato il perdurare delle difficoltà e delle incertezze che permangono sulle principali economie mondiali in forte recessione a causa del perdurare delle difficoltà legate al COVID-19.

La Società proseguirà anche nel quarto trimestre del 2020 il proprio piano di investimenti con l’avanzamento delle attività finalizzate al completamento dell’ampliamento industriale e tecnico ad Arzignano ed in particolare il nuovo magazzino, il parco cisterne, i nuovi laboratori, l’impianto per la ri-esterificazione grasso e l’impianto per prodotti in granuli e pastiglie.

Il Gruppo conferma l’intenzione di accelerare il processo di crescita investendo, nel breve periodo, nel rafforzamento della struttura commerciale dedicata ai mercati esteri, e nel medio periodo, con (i) il rafforzamento, quantitativo e qualitativo, della capacità produttiva nei siti di Arzignano e Chiampo; e (ii) l’apertura di uno stabilimento produttivo in Cina, per essere ancora più vicino ai propri clienti internazionali. Tuttavia, considerato che si sono verificati rallentamenti nell’attività di pianificazione di tale nuovo impianto produttivo a causa della crisi sanitaria, la pianificazione e/o implementazione di tale impianto potrebbe subire ulteriori ritardi qualora dovessero essere adottate in futuro ulteriori misure restrittive e/o vi fosse un ulteriore aggravamento della situazione di emergenza sanitaria.

Al fine di perseguire tale politica di sviluppo, il Gruppo non esclude di poter fare ricorso anche a potenziali acquisizioni esterne o partnership con altri gruppi industriali.

Il Gruppo proseguirà inoltre la propria strategia di sviluppo di nuovi prodotti in stretta collaborazione con i propri clienti, per poter rispondere adeguatamente alle diverse esigenze delle realtà agricole e industriali a cui sono dedicati.

Approvazione del bilancio di sostenibilità 2019
La Società rende noto che l’odierno Consiglio di Amministrazione ha approvato il “Bilancio di sostenibilità del Gruppo SICIT al 31 dicembre 2019” (il “Bilancio di Sostenibilità”). Il Bilancio di Sostenibilità è stato redatto in conformità ai “GRI Standards”, su base volontaria, considerato l’interesse e attenzione del Gruppo, sin dalla sua fondazione, alle tematiche legate alla sostenibilità.
Inoltre, allo scopo di aumentare il grado di trasparenza e affidabilità delle informazioni contenute nella rendicontazione non finanziaria, è in corso la revisione del Bilancio di Sostenibilità da parte di Deloitte & Touche S.p.A., soggetto terzo indipendente appositamente incaricato.

SICIT Group accelera sul fronte della sostenibilità energetica. Grazie alla partnership con Enel X, l’azienda installerà un impianto fotovoltaico da 192 kWp (kilowatt di picco) in grado di produrre ogni anno circa 226.000 kWh di energia elettrica che sarà interamente impiegata per alimentare lo stabilimento di Arzignano (VI), garantendo un risparmio di oltre 83 tonnellate di CO2 ogni anno.

Parallelamente SICIT ha deciso di sottoporre il proprio ciclo produttivo all’analisi del Circular Economy Report di Enel X, uno strumento in grado di identificare il livello di maturità circolare dell’azienda e fornire una road-map con le possibili soluzioni per migliorarlo. SICIT punta così ad intervenire sui propri cicli produttivi per ridurre ulteriormente la propria impronta ambientale ed assicurare un futuro sostenibile all’azienda, all’indotto e al territorio.

L’impegno a favore di ambiente e sostenibilità energetica è parte dell’importante piano di investimenti al 2022 approvato da SICIT ed è testimoniato da diversi interventi di efficientamento energetico che, ad inizio 2019, hanno interessato sia lo stabilimento di Arzignano (impianto di cogenerazione) che quello di Chiampo, dove è pienamente operativo l’impianto di post-combustione per il miglioramento ambientale che garantisce un’efficienza di abbattimento degli inquinanti emessi in atmosfera del 98%.

Grazie alle misure prese in passato e all’impianto fotovoltaico green – che verrà utilizzato per alimentare anche le auto elettriche aziendali – la sede di Arzignano di SICIT raggiungerà il massimo livello di efficienza energetica.

  • I ricavi consolidati dei primi nove mesi del 2020 raggiungono € 48,2 milioni (vs. € 43,2 milioni nei primi nove mesi del 2019, +11,5%)
  • In significativa crescita, in particolare, il business dei biostimolanti a € 29,3 milioni (vs. € 23,4 milioni, +25,0%) e quello del grasso animale a € 5,0 milioni (vs. € 4,6 milioni, +8,4%); si conferma, di contro, la contrazione del business dei ritardanti per l’edilizia a € 11,1 milioni (vs. € 12,3 milioni, -8,8%), rallentato dall’emergenza Covid, specialmente nel terzo trimestre
  • Crescono significativamente tutte le principali aree geografiche: Europa (inclusa Italia) a € 24,9 milioni (vs. € 23,7 milioni, +5,1%); Asia-Pacific a € 13,8 milioni (vs. € 11,4 milioni, +21,6%); Americas a € 5,7 milioni (vs. € 4,6 milioni, +25,6%). Anche il mercato del Middle East e Africa ha recuperato la diminuzione registrata nel primo semestre, a € 1,4 milioni (vs. € 1,3 milioni, +8,3%)

SICIT Group comunica che i ricavi consolidati nel periodo 1 gennaio – 30 settembre 2020, se confrontati con l’analogo periodo dell’esercizio 2019, registrano un incremento complessivo di circa € 5,0 milioni, raggiungendo € 48,2 milioni (+11,5%).

La crescita ha riguardato pressoché tutte le aree geografiche: dall’Europa (incluso Italia, +5,1%; di cui Italia +8,6% e altri Paesi in Europa +2,7%), all’APAC (+21,6%); dalle Americas (+25,6%) al Resto del Mondo (Middle East e Africa, +8,3%).

Tale risultato ha beneficiato, in particolar modo, della crescita del business dei biostimolanti per l’agricoltura (+25,0%) che continua a registrare una domanda sostenuta; e del grasso animale per la produzione di biocombustibili (+8,4%) che ha più che recuperato la lieve flessione (-1,0%) registrata nel primo semestre dell’anno; mentre i ritardanti per l’industria del gesso (-8,8%) si confermano in rallentamento, a causa essenzialmente degli effetti dell’emergenza Covid sul mercato mondiale dell’edilizia. Infine, i ricavi da ritiri di sottoprodotti di origine animale e di rifiuti conciari (+0,1%) hanno recuperato il ritardo registrato nel primo semestre (-7,4%), a causa del lockdown delle concerie durante la scorsa primavera.

Evoluzione prevedibile dei ricavi anche in considerazione dell’emergenza Covid
Con riferimento all’emergenza Covid e al suo potenziale impatto nei mesi a venire, la Società è ben consapevole che l’incertezza sulle tempistiche della conclusione dell’emergenza pandemica e sulla profondità delle conseguenze che la stessa avrà sulle maggiori economie mondiali è ancora elevata. Un eventuale rinnovo o prolungamento delle misure restrittive nei confronti delle concerie italiane potrebbe avere effetti negativi sull’approvvigionamento delle sue materie prime di input e, di conseguenza, sulla sua capacità produttiva e sull’attività commerciale. Analogamente, eventuali azioni di rinnovo o di prolungamento del lockdown nei Paesi in cui la Società commercializza i propri prodotti potrebbero indebolire la domanda dei prodotti della Società, in particolare nel settore dell’edilizia, a cui si rivolgono i ritardanti (l’agricoltura, di contro, sembra essere molto meno influenzata dalle dinamiche emergenziali).

Ciò ricordato, tuttavia, la Società rimane fiduciosa – anche grazie alle iniziative dalla stessa intraprese, quali, fra le altre, l’aumento dei prezzi di vendita per fronteggiare i costi straordinari connessi alla gestione della pandemia ed un agosto di maggiore operatività e produzione – di poter continuare a crescere e di poter, se non centrare gli obiettivi di budget, quanto meno contenere al minimo gli eventuali scostamenti.

Massimo Neresini, CEO di SICIT Group, ha commentato: “Alla luce dell’emergenza sanitaria, che sembra tornare a colpire nuovamente l’economia mondiale, rimaniamo soddisfatti. Entriamo nell’ultimo trimestre dell’anno forti di una performance di crescita a doppia cifra nei primi novi mesi (+11,5%), ulteriormente migliorata, grazie alla sostenuta domanda di biostimolanti e al completo recupero della produzione di grasso animale per biocombustibili e dei ricavi per servizi di ritiro dei residui conciari; e nonostante la prevedibile flessione dei ritardanti per l’edilizia. Si tratta di un risultato particolarmente prezioso, di questi tempi; acquisito nonostante i nostri commerciali non abbiano potuto viaggiare; e sempre garantendo, da una parte, la continuità produttiva e commerciale necessaria per servire al meglio i nostri clienti e, dall’altra, i più elevati standard di sicurezza ai nostri collaboratori. Inoltre, il nostro piano di investimenti industriali ha recuperato il ritardo nelle opere edili, dovuto al lockdown primaverile; così come è continuato lo sviluppo di nuovi prodotti, realizzando prodotti su misura, in grado di far fronte alle diverse esigenze delle realtà agricole (biostimolanti) e industriali (ritardanti). Covid permettendo, tali risultati ci confortano in merito alla possibilità, sia pure in un contesto economico molto difficile, di perseguire gli obiettivi stabiliti per l’anno in corso”.

  • L’operatore indipendente basato a New York attribuisce a SICIT un fair market value compreso tra € 252,8 mln e € 326,7 mln, pari ad un fair share value (fully diluted) tra € 15,02 e € 16,23
  • Il target price corrisponderebbe ad un incremento di valore del titolo dal 41% al 52%
  • Resilienza di SICIT di fronte al COVID-19, sviluppo di nuove formulazioni e costruzione di un nuovo impianto in Cina i fattori alla base della view

SICIT Group (la “Società”) comunica che Arrowhead Business and Investment Decisions (“Arrowhead), su incarico della Società, ha avviato la copertura del titolo SICIT Group.

Arrowhead è una società di ricerca e consulenza indipendente con sede a New York che lavora con aziende selezionate per profilarle e metterle in contatto con la propria rete d’investitori. Arrowhead fornirà inoltre a SICIT Group servizi di investor relation e di marketing, utili a comunicare e partecipare a non-deal roadshow con investitori internazionali, espandendo il business della Società in Nord America e in altri mercati dei capitali globali.

La copertura di Arrowhead inizia con un fair share value (fully diluted) compreso tra € 15,02 e € 16,03. Tale valore si basa su un fair market value tra € 258,2 e € 326,7 milioni*. Rispetto alla quotazione del titolo al 15 ottobre 2020, il target price corrisponderebbe ad un incremento di valore del 41-52%. Le motivazioni alla base della view, secondo quanto riportato dal Due Diligence and Valuation Report, sono da ritrovarsi principalmente in tre fattori.

In primo luogo, la resilienza di SICIT di fronte all’impatto della pandemia da COVID-19 nel primo semestre 2020. Nel periodo, infatti, il business della Società non ha subìto impatti significativi, come testimoniato da un fatturato consolidato in crescita del 9,4%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a € 35,5 mln (vs € 32,5 mln), un EBITDA consolidato adjusted aumentato del 9,5% a € 13,2 mln (vs € 12,1 mln) e un utile netto consolidato adjusted cresciuto del 14,5% a € 8,2mln (vs € 7,2 mln). Risultati che si sono rivelati in linea con le aspettative del management, sebbene le restrizioni alla mobilità, ai trasporti e alla produzione, a monte e a valle della catena, abbiano inevitabilmente impattato sui settori di riferimento della Società**.

Il secondo elemento è costituito dallo sviluppo di due nuove formulazioni di prodotto – in granuli e in pastiglia – che permetteranno a SICIT di raggiungere un maggior numero di mercati, rappresentando potenziali fonti di reddito, in quanto la Società potrà vendere questi prodotti anche a nuovi consumatori, non entrando in concorrenza con l’attuale business e la customer base esistente.

L’ultimo fattore è rappresentato dall’individuazione di un’opportunità per costruire un nuovo stabilimento in Cina, che permetterebbe a SICIT di espandere la propria capacità produttiva in prossimità di altri distretti conciari. Il nuovo stabilimento sarà dedicato al completamento dei prodotti finiti, utilizzando (come semilavorato) un idrolizzato proteico prodotto solamente negli stabilimenti di Arzignano e Chiampo, in Italia.

Il report completo è disponibile a questo link. mentre i futuri aggiornamenti delle ricerche Arrowhead e le altre notizie di SICIT sono accessibili iscrivendosi alla pagina del profilo di SICIT Group sulla piattaforma proprietaria di ABID all’indirizzo www.abid.co/BIT.SICT.

 

*La copertura ha avuto inizio in data 16 ottobre 2020. Il prezzo del titolo era di € 10,65 al 15 ottobre 2020, per una capitalizzazione di mercato pari a € 217,3 milioni.

**Sebbene l’area biostimolanti sia cresciuta del 19,4% a € 21,7 mln in H1 2020, i ritardanti sono calati del 2,1% a € 8,5 mln e il grasso dell’1% a € 3,38 mln.

Massimo Neresini e Giampaolo Simionati, rispettivamente CEO e CFO di SICIT Group, sono stati intervistati da Italia Informa in occasione della Virtual STAR Conference Fall Edition 2020.

Nel corso dell’intervento hanno parlato di come l’azienda ha fatto fronte al Coronavirus, riuscendo ad ottenere performance positive, grazie allo stoccaggio della materia prima e ad un sistema di riscaldamento automatizzato, senza mai ricorrere alla cassa integrazione; delle prospettive di qui alla fine dell’anno, sempre positive; degli investimenti di breve e lungo periodo per potenziare gli stabilimenti (tra cui l’apertura di un impianto produttivo in Cina) e i laboratori; dell’accelerazione del piano di sviluppo e internazionalizzazione seguita alla quotazione in Borsa; degli innovativi prodotti biostimolanti in fase di lancio, nonché di possibili acquisizioni o partnership con aziende e università.

  • Nei primi nove mesi del 2020 i prodotti SICIT sono stati distribuiti in 71 Paesi
  • Aperti, per la prima volta, canali commerciali in Canada, Singapore, Indonesia, Filippine e Angola
  • Le partnership con primari operatori dell’agrochimica hanno consentito di introdurre nuove soluzioni in Cina, India e Francia
  • In Brasile e Cina il processo di sviluppo e lancio di nuovi prodotti è in fase avanzata
SICIT Group rende noto che nei primi nove mesi del 2020 il percorso di crescita e sviluppo commerciale della Società è proseguito, nonostante la pandemia da Covid-19.
In tale periodo infatti i prodotti SICIT sono stati distribuiti in 71 Paesi e, per la prima volta, hanno fatto il proprio ingresso in Canada, Singapore, Indonesia, Filippine e Angola. L’espansione sta avvenendo anche grazie a nuove relazioni commerciali nei Paesi dove l’azienda era già presente e, soprattutto, attraverso la collaborazione con i grandi player multinazionali del settore agrochimico che, superando gli ostacoli posti dalla pandemia, hanno continuato ad implementare i piani di lancio in nuovi mercati.
Grazie alle partnership con i leading player dell’agrochimica sono state inoltre introdotte nuove soluzioni in Cina, India e Francia, mentre in Brasile e Cina il processo di sviluppo e lancio di nuovi prodotti si trova in fase avanzata. Questo consentirà di porre le basi per rafforzare ulteriormente il posizionamento di SICIT in mercati caratterizzati da una robusta domanda e con ottime prospettive di crescita nei prossimi 5 anni, sebbene l’annata sia stata molto complessa.
Alessandro Paterniani, Chief Commercial Officer di SICIT Group, ha commentato: “Il 2020 sarà ricordato come l’anno del Covid-19, che ha generato un impatto dirompente e inimmaginabile, con cui ci stiamo ancora tutti confrontando. Anche SICIT ha dovuto affrontare sfide nuove ed impreviste per assicurare i massimi standard di sicurezza ai propri collaboratori, garantendo al contempo la continuità produttiva e commerciale necessaria per servire i propri clienti. Ma siamo riusciti nell’arduo compito di perseguire obiettivi apparentemente inconciliabili: in ambito commerciale, nonostante le limitazioni imposte dalle misure di contenimento (in primis, l’impossibilità di viaggiare, anche per i nostri commerciali), abbiamo ampliato il nostro network distributivo, dando maggiore capillarità alla presenza internazionale. Infine, cosa ancora più importante, nell’anno abbiamo posto le basi per l’ingresso in Paesi strategici e con forti potenzialità di crescita, rafforzando il nostro posizionamento”.

Il 12 settembre 2020, Massimo Neresini, CEO di SICIT Group, ha partecipato al panel Eccellenza operativa come fattore competitivo, svoltosi in occasione dell’edizione 2020 di Vicenza Città Impresa – Festival delle Imprese Champion, promosso da Italy Post e da L’Economia del Corriere della Sera.

A seguire è stato intervistato da Gaspare Civiero, Fondatore e Amministratore di Delivera. Nel corso della conversazione, Massimo Neresini ha toccato vari temi, tra cui circular economy, vantaggi competitivi differenzianti di SICIT, impatto del Coronavirus, il percorso di crescita e le strategie future della società.

  • Ricavi consolidati pari a ca. 35,5 milioni di Euro (ca. 32,5 milioni di Euro nel primo semestre 2019, +9,4%)
  • EBITDA consolidato adjusted pari a ca. 13,2 milioni di Euro e pari al 37,2% dei ricavi (12,1 milioni di Euro nel primo semestre 2019, +9,5%)
  • Risultato netto consolidato adjusted pari a ca. 8,2 milioni di Euro (7,2 milioni di Euro nel primo semestre 2019, +14,5%)
  • Disponibilità di cassa netta consolidata al 30 giugno 2020 ca. 19,8 milioni (29,3 milioni di Euro al 31 dicembre 2019)

Il CdA di SICIT Group ha approvato oggi la Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2020.

Massimo Neresini, CEO di SICIT, ha dichiarato: “Il primo semestre 2020 è stato caratterizzato da due grandi sfide per il Gruppo: ad inizio anno sono state avviate le attività per il passaggio all’MTA, avvenuto con successo e in tempi molto brevi; dal secondo trimestre si è diffusa la pandemia da COVID-19 in molte aree geografiche in cui opera il Gruppo. SICIT ha continuato le proprie attività produttive e commerciali anche nei periodi di maggior crisi in Italia, rientrando tra le attività essenziali, ma le restrizioni alla mobilità, ai trasporti e alla produzione a monte ed a valle hanno inevitabilmente influito anche su alcuni dei nostri settori di riferimento, in particolare a causa della temporanea chiusura di alcuni clienti operanti nel settore dell’edilizia e di molti fornitori di materie prime. Nonostante tutto ciò, abbiamo continuato le nostre attività produttive e distributive, nel pieno rispetto delle normative, ponendoci quale punto di riferimento per dipendenti e partner. SICIT, infatti, è una realtà che ha dimostrato negli anni la propria capacità di adattamento e, grazie alla disponibilità e alle competenze del proprio personale operativo, è stata in grado di reagire prontamente anche alle difficili situazioni che abbiamo vissuto in questo primo semestre. I nostri prodotti e servizi rimangono fondamentali per la crescita e lo sviluppo sia del tessuto industriale locale nel quale produciamo, che dei mercati globali nei quali vendiamo i nostri prodotti, in particolare i biostimolanti destinati all’agricoltura. Guardiamo perciò con fiducia verso il futuro, pur nella maggiore incertezza che il COVID-19 ha portato con sé“.

Ricavi consolidati
Nel primo semestre 2020 SICIT ha generato ricavi pari a 35,5 milioni di Euro, in crescita di 3 milioni di Euro (+9,4%) rispetto al primo semestre 2019 (32,5 milioni di Euro). L’effetto cambio, lievemente positivo, è stato pari a circa +0,1 milioni di Euro (0,2%).

Tale incremento è stato generato principalmente dalla crescita dei prodotti per l’agricoltura (+3,5 milioni di Euro, +19,4%) parzialmente compensati dalla leggera diminuzione dei ricavi negli altri settori, inclusi i servizi di ritiro. In particolare i prodotti per gessi hanno risentito, soprattutto nel secondo trimestre, della temporanea chiusura di alcuni clienti (fabbriche di gesso). I ricavi del settore grasso e dei servizi di ritiro hanno invece risentito della temporanea chiusura delle principali concerie del distretto di Vicenza, nel periodo di marzo-aprile, e del conseguente rallentamento del conferimento di sottoprodotti di origine animale.

La crescita ha riguardato pressoché tutte le aree geografiche: dall’Europa (incluso Italia, +3,2%; di cui Italia +1,3% e altri Paesi in Europa +4,6%), all’APAC (+16,4%) e Americas (+42,3%). Unica geografia in controtendenza il Resto del Mondo (Middle East e Africa, -2,8%). La crescita di Europa, APAC e Latam è stata principalmente guidata dai prodotti per l’agricoltura, parzialmente compensata dalla flessione dei ritardanti per i gessi. La crescita del Nord America è interamente attribuibile ai prodotti ritardanti.

EBITDA consolidato adjusted
L’EBITDA consolidato adjusted è pari a 13,2 milioni di Euro nel primo semestre 2020 (37,2% dei ricavi), in crescita di 1,1 milione di Euro (+9,5%) rispetto al primo semestre 2019 (12,1 milioni di Euro, 37,2% dei ricavi).

L’incremento in valore assoluto è stato principalmente dovuto alla crescita dei ricavi e del relativo margine industriale parzialmente compensato dai maggiori costi fissi legati al passaggio all’MTA e all’adeguamento della struttura di governance post-quotazione, oltre a maggiori costi produttivi (personale e ammortamenti) in parte sostenuti per garantire continuità operativa ai clienti anche nei mesi di lock-down. L’EBITDA adjusted rimane stabile in termini percentuali sui ricavi rispetto al primo semestre 2019 (37,2%) per effetto principalmente dei minori ricavi da conferimento materiali e il lieve incremento di alcuni costi di cui sopra.

L’EBITDA adjusted non include costi non ricorrenti per 1,8 milioni di Euro nel primo semestre 2020 per oneri non ricorrenti per l’operazione di passaggio dall’AIM Italia al MTA segmento STAR (1,1 milioni di Euro, di cui 0,9 milioni di Euro per consulenze e 0,2 milioni di Euro per premi non ricorrenti al personale e agli amministratori), costi di sanificazione e sicurezza in seguito alla crisi sanitaria legata al COVID-19 (0,1 milioni di Euro) e donazioni non ricorrenti a strutture sanitarie nuovamente legate al COVID-19 (0,6 milioni di Euro). Nel primo semestre 2019 i costi non ricorrenti sono stati pari a 10,8 milioni di Euro, di cui 0,6 milioni di Euro per consulenze non ricorrenti per l’operazione di fusione di SICIT 2000 S.p.A. in SprintItaly S.p.A. e di quotazione all’AIM Italia, e 10,2 milioni di Euro come costo di quotazione derivante dalla contabilizzazione della fusione di SICIT 2000 S.p.A. in SprintItaly S.p.A. come una operazione di “reverse acquisition”, in ottemperanza all’IFRS 2 (costi di natura non monetaria e non rilevanti fiscalmente).

Risultato netto consolidato adjusted
Il risultato netto consolidato adjusted cresce sostanzialmente in linea con l’EBITDA adjusted (+1 milione di Euro, +14,5%) ed è pari a 8,2 milioni di Euro nel primo semestre 2020 (7,2 milioni di Euro nel primo semestre 2019).

Disponibilità di cassa netta consolidata
La disponibilità di cassa netta consolidata ammonta al 30 giugno 2020 a 19,8 milioni di Euro (29,3 milioni di Euro al 31 dicembre 2019). I flussi di cassa operativi, nel primo semestre 2020, sono stati positivi per 8,7 milioni di Euro prima del pagamento di investimenti netti per 5,1 milioni, di imposte sul reddito per 3,8 milioni di Euro, di cui 3,7 milioni di Euro per l’imposta sostituiva per l’affrancamento fiscale dei maggiori valori attribuiti al marchio Plastretard e all’avviamento emersi in sede di allocazione del disavanzo da fusione a seguito dell’operazione di fusione per incorporazione di Sicit 2000 S.p.A. in SprintItaly S.p.A. Nel primo semestre 2020, inoltre, SICIT ha distribuito dividendi per circa 8,8 milioni di Euro e acquistato azioni proprie per un controvalore complessivo di circa 0,5 milioni di Euro.

Investimenti
SICIT ha proseguito nel corso del primo semestre 2020, come per agli anni precedenti, le attività di investimento finalizzate al miglioramento dei processi e dei prodotti e all’ampliamento della capacità produttiva. Tra i più rilevanti si segnalano:

  • L’ampliamento dei laboratori agronomico, chimico e di controllo qualità presso la sede di Arzignano, per migliorare e potenziare l’attività di ricerca e sviluppo di nuovi prodotti, e controllo qualitativo al fianco dei propri clienti
  • L’ampliamento del parco cisterne e dei nuovi magazzini presso la sede di Arzignano per assicurare maggiore flessibilità ed efficacia nella risposta alla crescente domanda dei clienti
  • Il completamento dell’impianto per la produzione di idrolizzato proteico dal trattamento del pelo animale
  • L’avvio dell’investimento per il nuovo impianto di raffinazione e ri-esterificazione del grasso animale al fine di ottenere un biofuel di elevata qualità

Aggiornamento COVID-19
Il primo semestre 2020 è stato caratterizzato dal diffondersi della situazione di emergenza sanitaria legata alla pandemia da COVID-19 (c.d. Coronavirus) e l’adozione da parte di Governi e Autorità di misure restrittive per farvi fronte.

Durante tale periodo SICIT e la controllata SICIT Chemitech hanno continuato ad operare in quanto le rispettive attività non erano tra quelle oggetto delle misure restrittive. Le società hanno inoltre implementato nelle proprie sedi produttive protocolli e misure di protezione dei lavoratori dal rischio di contagio, in linea con le indicazioni normative, oltre ad aver fatto ricorso a modalità di lavoro agile per le funzioni non essenziali.

Per quanto riguarda la fornitura di materie prime, nel periodo tra fine marzo e inizio maggio 2020, le imprese conciarie del distretto di Vicenza (principali fornitori di materie prime di input per il Gruppo, ovvero i sottoprodotti di origine animale e gli altri residui della concia impiegati da SICIT nelle proprie produzioni) hanno inizialmente interrotto il conferimento dei residui della lavorazione della pelle necessari per il processo produttivo della Società. Dalla metà del mese di aprile 2020 in poi, contestualmente alla graduale ripresa della lavorazione delle pelli, è gradualmente ripreso il conferimento delle materie prime di input, ancorché per volumi ridotti rispetto a quelli registrati durante i periodi precedenti all’emergenza COVID-19.

Per far fronte al fabbisogno di materie prime di input idonee a soddisfare la crescente domanda dei clienti, la Società ha implementato, nel periodo, le seguenti strategie: (i) ricorso a nuovi fornitori, anche esteri, (ii) ricorso a tipologie di materie prime di input alternative presso lo stabilimento di Chiampo, anche se economicamente meno vantaggiose e (iii) incremento della produzione di idrolizzato proteico da pelo animale presso lo stabilimento di Arzignano rispetto a quanto originariamente previsto.

Per quanto riguarda la produzione, l’attività produttiva del Gruppo è proseguita anche grazie all’adeguamento delle proprie procedure produttive ai nuovi protocolli di sicurezza di volta in volta introdotti dai decreti governativi. Tuttavia, le interruzioni temporanee nell’approvvigionamento di materie prime hanno comportato l’interruzione temporanea della produzione dei semilavorati base (idrolizzati proteici). Grazie all’utilizzo delle scorte a magazzino di semilavorati, SICIT ha comunque proseguito la produzione dei prodotti finiti (biostimolanti e ritardanti) garantendo così piena operatività e capacità di fornitura ai propri clienti.
Sul fronte dei ricavi non sono state registrate cancellazioni di ordini da parte dei clienti, richieste di spostamento di consegne o difficoltà di consegna che abbiano influenzato negativamente i ricavi nel primo semestre 2020. Tuttavia la chiusura temporanea di alcune fabbriche di gesso ha impattato, nel secondo trimestre, i ricavi dei Ritardanti per gessi, mentre il calo dei volumi di materie prime di input ritirate dalle concerie ha avuto un impatto negativo sia sui ricavi da servizio di conferimento di tali materie prime, che sui volumi di produzione del grasso e sui relativi ricavi.

Il Gruppo non ha fatto ricorso a trattamenti di integrazione salariale (Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria o Cassa Integrazione Guadagni in deroga) e i dipendenti sono rimasti tutti pienamente operativi.

  • I ricavi consolidati del primo semestre 2020 raggiungono Euro 35,5 milioni (vs. € 32,5 milioni nel primo semestre 2019, +9,4%)
    In significativa crescita, in particolare, il business dei biostimolanti a Euro 21,7 milioni (vs. € 18,2 milioni nel 1H 2019, +19,4%); lieve contrazione del business dei ritardanti (a Euro 8,5 milioni – vs. € 8,7 milioni nel 1H 2019, -2,1%) e di quello del grasso animale (a Euro 3,38 milioni – vs. € 3,41 milioni nel 1H 2019, -1,0%) entrambi rallentati dall’emergenza Covid, specialmente nel secondo trimestre
    Crescono significativamente tutte le principali aree geografiche: Europa (inclusa Italia) a Euro 19,5 milioni (vs. € 18,9 milioni nel 1H 2019, +3,2%); Asia-Pacific a Euro 9,2 milioni (vs. € 7,9 milioni nel 1H 2019, +16,4%); Americas a Euro 4,3 milioni (vs. € 3,0 milioni nel 1H 2019, +42,3%). In controtendenza soltanto il mercato del Middle East e Africa, a Euro 0,87 milioni (vs. € 0,9 milioni nel 1H 2019, -2,9%)

Il CdA di SICIT Group, riunitosi oggi, ha preso atto dei ricavi consolidati nel periodo 1 gennaio – 30 giugno 2020 che, se confrontati con l’analogo periodo dell’esercizio 2019, registrano un incremento complessivo di circa Euro 3 milioni (+9,4%).

La crescita ha riguardato pressoché tutte le aree geografiche: dall’Europa (incluso Italia, +3,2%; di cui Italia +1,2% e altri Paesi in Europa +4,6%), all’APAC (+16,4%) e Americas (+42,3%). Unica geografia in controtendenza il Resto del Mondo (Middle East e Africa, -2,9%).

Tale risultato ha beneficiato, in particolar modo, della crescita del business dei biostimolanti per l’agricoltura (+19,4%) che continua a registrare una domanda sostenuta; mentre sia i ritardanti per l’industria del gesso (-2,1%), sia il grasso animale per la produzione di biocombustibili (-1,0%) si sono lievemente contratti, così come i ricavi da ritiri di sottoprodotti di origine animale e di rifiuti conciari, a causa essenzialmente degli effetti più acuti dell’emergenza Covid.

Infatti, dopo un primo trimestre molto buono nel quale la Società ha registrato un forte incremento delle vendite, riconducibile anche ad un anticipo degli acquisti per prevenire un possibile “effetto shortage” da Covid, il secondo trimestre è stato caratterizzato: quanto ai ritardanti, dalla chiusura temporanea di alcuni stabilimenti di aziende clienti per la produzione del cartongesso, oltre che da un rallentamento generale dell’industria edilizia; quanto al grasso animale, da una riduzione dei residui ritirati dalle concerie vicentine, causa lockdown, tra la fine di marzo e quella di aprile, cui è seguito un lento riavvio di tutta l’attività conciaria, tuttora in corso.

Massimo Neresini, CEO di SICIT Group, ha commentato: “Alla luce dell’emergenza sanitaria, non possiamo che essere soddisfatti. Confidando di avere lasciato alle nostre spalle la fase peggiore dell’emergenza, entriamo nel secondo semestre forti del +9,4% realizzato nel primo: un risultato particolarmente brillante, considerando i tempi che stiamo vivendo. Il livello di interesse nei confronti dei nostri prodotti rimane in generale molto buono, soprattutto per quanto riguarda i biostimolanti. Il nostro piano di investimenti industriali procede come previsto, verso obiettivi molto promettenti. Malgrado il contesto economico generale rimanga avverso, i riscontri che registriamo quotidianamente ci confortano in merito alla possibilità di continuare il percorso di crescita intrapreso”.

SICIT è stata inclusa nel portafoglio di imprese italiane per la sostenibilità (segmento mid/small) nell’ultimo report dedicato alla Corporate Social Responsibility pubblicato da Equita SIM.

Nella selezione del portafoglio rientrano quelle aziende che combinano fondamentali interessanti con un contributo elevato al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.

Secondo il report, SICIT è esposta alle iniziative governative volte a promuovere l’agricoltura di precisione (obiettivo ONU #2: porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, una migliore nutrizione e promuovere l’agricoltura sostenibile) in quanto il 55% dei suoi ricavi derivano da biostimolanti prodotti attraverso il riciclo dei rifiuti dell’industria conciaria.