SICIT ha completato l’installazione e l’avviamento dell’impianto di cogenerazione che consente importanti risparmi energetici nello stabilimento di Arzignano (VI).
Il progetto è parte dell’importante piano di investimenti che l’azienda ha approvato per il periodo 2019-2022 per offrire un prodotto sempre più ad alto valore aggiunto, in linea con le richieste del mercato.

Massimo Neresini, Amministratore Delegato di SICIT, ha dichiarato: “sin da quando è stata fondata, nel 1960, SICIT ha posto grande attenzione alle tematiche ambientali, dando vita ad un modello di economia circolare unico al mondo nel settore conciario. Di pari passo non abbiamo mai smesso di investire, innovando processi e prodotti, così da essere sempre in grado di rispondere alle dinamiche del mercato. Per questo abbiamo deliberato un importante Piano per i prossimi quattro anni che unisce sostenibilità, eccellenza e potenziamento della capacità produttiva”.

Il primo dei due è un impianto di post-combustione per il miglioramento ambientale la cui installazione è stata avviata nell’agosto dello scorso anno nello stabilimento di Chiampo e, da gennaio 2019, è operativo 24 ore al giorno. La verifica da parte dell’ARPAV (Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto) e della Provincia di Vicenza – Settore Ambiente ha dato un esito molto positivo, per consentire il rilascio della nuova autorizzazione valida per altri 10 anni. I risultati analitici condotti hanno attestato che gli inquinanti emessi in atmosfera sono ampiamente entro i limiti normativi, con un’efficienza di abbattimento di circa il 98%.

Il secondo è un impianto di cogenerazione, installato tra dicembre 2018 e gennaio 2019, ed è attualmente in fase di avviamento con una potenzialità di produzione di 1.000 kWh. Quest’ultimo consente un risparmio di energia elettrica e metano del 20% per lo stabilimento di Arzignano e fino al 14% per entrambe le sedi. Al raggiungimento della piena potenzialità nel 2020 arriverà ad una produzione potenziale di 1.560 kWh, generando un recupero energetico di circa il 30% per la sede di Arzignano e fino al 22% per ambedue.