L’impegno di SICIT verso l’ambiente
SICIT considera di primaria importanza la tutela dell’ambiente in cui opera e promuove l’investimento di risorse e lo sviluppo di iniziative che via via riducano l’impatto delle proprie attività e aumentino la consapevolezza e la sensibilità di tutti gli stakeholder coinvolti. In linea con tale impegno, i due stabilimenti di Chiampo e Arzignano adottano un sistema di gestione ambientale UNI EN ISO 14001:2015, periodicamente certificato.

Obiettivi ambientali:

  • Promuovere le responsabilità dei dipendenti verso la protezione ambientale svolgendo corsi di formazione;
  • Minimizzare il consumo di risorse naturali, di materie e la produzione dei rifiuti;
  • Ridurre l’impatto delle attività sull’ambiente, prevedere i possibili impatti di nuove attività, al fine di prevenire e gestire eventuali situazioni di emergenza;
  • Garantire la salvaguardia ambientale in fase di progettazione di nuovi prodotti e processi, riesaminandoli periodicamente per minimizzarne gli impatti ambientali;
  • Definire obiettivi e traguardi ambientali coerenti con la gestione operativa dello stabilimento e le strategie di sviluppo aziendale.

Come descritto precedentemente, nel 2020, nell’ambito della due diligence relativa agli aspetti di ambiente, salute e sicurezza degli stabilimenti produttivi di Arzignano e Chiampo in vista del passaggio al mercato MTA, è stato svolto un audit volto a verificare l’applicazione dei requisiti cogenti in materia di gestione di aspetti ambientali.

Pur non essendovi rischi particolarmente significativi nelle attività svolte, SICIT ha individuato tra i possibili impatti ambientali il consumo di risorse naturali (energia elettrica, gas naturale, acqua, materie prime) e le emissioni in atmosfera (gas a effetto serra e inquinanti). Tali impatti sono costantemente monitorati e gestiti per assicurare il rispetto delle relative prescrizioni vigenti dove SICIT opera e saranno trattati nel corso del presente capitolo.

SICIT ritiene che promuovere la partecipazione dei dipendenti e la responsabilità individuale alle azioni ambientali sia importante per il proprio successo. Pertanto, incoraggia i dipendenti ad essere parte attiva nel processo condividendo informazioni su tematiche ambientali e di sostenibilità. Nel Codice Etico, SICIT afferma che il Gruppo ha come valori primari le politiche legate al rispetto per le tematiche ambientali. In particolare, persegue il continuo miglioramento delle proprie performance ambientali, impegnandosi a:

  • mantenere la conformità con tutte leggi e i regolamenti vigenti in campo ambientale;
  • perseguire il miglioramento continuo, minimizzando, ove tecnicamente possibile ed economicamente sostenibile, ogni impatto negativo verso l’ambiente delle sue attività, prevenendo l’inquinamento.

PROGETTO BELEAFING

SICIT è sponsor principale di BeLeafing, una piattaforma web tra le poche al mondo che permette, una volta piantato un albero gratuitamente in loco, di seguirne la crescita online. Tutti gli alberi vengono piantati direttamente da chi ha prenotato l’albero dal sito internet e contribuiscono a produrre benefici ambientali, sociali ed economici. Ogni albero di BeLeafing ha una pagina online, viene geolocalizzato e fotografato, può essere custodito.

A conferma dell’impegno di SICIT nel minimizzare gli impatti ambientali del proprio business, si evidenzia che i biostimolanti e i ritardanti commercializzati dal Gruppo, i quali rappresentano l’82%* dei ricavi, sono al 100% biodegradabili.

Anche il grasso, che rappresenta il 12% dei ricavi consolidati di Gruppo, viene commercializzato da SICIT per la produzione di biofuel, un combustibile ecosostenibile alternativo al gasolio che permette di abbattere in maniera significativa le emissioni di CO2 in atmosfera. L’impiego di 1 litro di gasolio, infatti, contribuisce ad un’emissione di anidride carbonica in atmosfera superiore di 15 volte** rispetto a quella generata dal biodiesel.

Consumi energetici ed emissioni
SICIT promuove da diversi anni una gestione attenta e responsabile dei propri consumi energetici (energia elettrica e gas metano); questi derivano principalmente dagli impianti produttivi, oltre che dall’illuminazione, dal riscaldamento e dal raffreddamento degli ambienti di lavoro. A tali consumi si aggiungono i consumi di carburante da parte del gruppo elettrogeno e dei mezzi logistici di proprietà. L’energia elettrica e il gas metano vengono utilizzati come fonti di energia principali impiegate nei processi produttivi.

Nel 2019 i consumi energetici totali di SICIT sono stati pari a 411.184 GJ. La principale fonte di energia utilizzata è il gas metano, che rappresenta il 90% del consumo totale di energia perché impiegato come fonte principale nel processo produttivo*** mentre l’energia elettrica rappresenta il 9,6% del consumo totale di energia.

Il grande flusso di materia prima (carniccio, pelo, rasature e rifili) richiesto dal processo produttivo comporta un impiego ingente di energia. Nel triennio 2017-2019 lo stabilimento di Arzignano ha registrato una capacità produttiva di circa 130.000 tonnellate di sottoprodotto di origine animale con una produzione di idrolizzato di circa 17.200 tonnellate. Nello stesso periodo la capacità produttiva dello stabilimento di Chiampo è stata di circa 35.000 tonnellate di residui di concia con una produzione di idrolizzato di circa 19.159 tonnellate di idrolizzato.

L’approvvigionamento dell’energia elettrica avviene dalla rete e, dalla seconda metà del 2019, è in funzione nello stabilimento di Arzignano un impianto di cogenerazione di energia elettrica e termica. Tale impianto, che raggiungerà la sua piena capacità produttiva alla fine del 2020, consentirà la riduzione dei costi energetici dello stabilimento. È inoltre in programma l’implementazione di un impianto di cogenerazione anche nello stabilimento di Chiampo entro la fine del 2021.

A rafforzare l’impegno per la riduzione dei consumi è prevista l’installazione di un impianto fotovoltaico della capacità di circa 120 kWh ad uso industriale negli edifici di Arzignano e nel corso del 2020 sono state acquistate, nel 2020, due auto elettriche per le quali sono in fase di installazione due colonnine di ricarica, in sostituzione delle autovetture utilizzate per gli spostamenti del personale tra lo stabilimento di Arzignano e quello di Chiampo.

SICIT ha ottenuto il rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale (AIA) all’esercizio dello stabilimento di Chiampo con validità fino al 2029. Tale autorizzazione include la gestione dei rifiuti, lo scarico delle acque e le emissioni in atmosfera e specifica le prescrizioni da adottare.

Nell’ottica di raggiungere la massima potenzialità di trattamento, lo stabilimento di Chiampo ha eseguito negli anni una serie di interventi impiantistici e strutturali e ha deciso, su base volontaria, di assoggettare la modifica di impianto alla procedura di VIA, conclusasi con parere favorevole di compatibilità ambientale rilasciato dalla Provincia di Vicenza nel 2015. Inoltre SICIT ha presentato in febbraio 2018 richiesta di modifica non sostanziale per il sito produttivo di Chiampo per l’installazione di una nuova sezione di filtropresse, di un impianto di post combustione delle emissioni gassose e di un nuovo impianto di idrolisi alcalina.

Per quanto riguarda lo stabilimento di Arzignano, sono attualmente in fase di approvazione da parte della Provincia di Vicenza lo studio di impatto ambientale e la documentazione relativa all’AIA, presentati da SICIT a luglio 2020.

Gli stabilimenti produttivi di SICIT rientrano nell’ambito della normativa relativa all’emission trading (Direttiva 2003/87/CE) e sono iscritti al registro delle imprese autorizzate ad emettere gas ad effetto serra.

SICIT monitora con attenzione le emissioni di gas ad effetto serra, cosciente delle implicazioni che queste hanno sul clima, provvedendo annualmente alla redazione del Piano di Monitoraggio e Controllo (PMC).

Di seguito sono riportate le principali tipologie di emissioni riconducibili alle fonti energetiche sopra citate. In particolare, per rendicontare le emissioni di gas serra, SICIT ha aderito al Greenhouse Gas (GHG) Protocol che prevede la distinzione delle emissioni in categorie o “Scope”:

  • Scope 1: emissioni dirette, associate alle fonti di proprietà o sotto il controllo della Società, quali combustibili utilizzati per il riscaldamento e per i mezzi operativi necessari per le attività dell’impresa;
  • Scope 2: emissioni indirette, derivanti dal consumo di energia elettrica acquistata dalla Società. Nello specifico, in ottemperanza a quanto richiesto dagli standard di rendicontazione GRI, esse vengono calcolate secondo le metodologie Location e Market based, utilizzando fattori di emissione appropriati.

Nel 2019 le emissioni dirette di SICIT sono state pari a 20.814 tCO2 (Scope 1)**** derivanti da gas metano e gasolio per autotrazione. Le emissioni indirette (Scope 2)***** invece, derivanti dall’energia elettrica acquistata, sono state pari a 3.483 tCO2 sulla base del metodo di calcolo Location based; e pari a 5.129 tCO2 calcolate con il metodo Market based. La quota più consistente di emissioni è generata dal consumo di gas naturale, cui segue la componente derivante dall’utilizzo di energia elettrica. Le emissioni totali (Scope 1 e Scope 2 Location-based) sono state pari a 24.297 tCO2.

Si segnala, inoltre, che nel 2019 SICIT ha registrato un indice di intensità energetica pari a 17,23 GJ per tonnellata di idrolizzato proteico prodotto (23.867 tonnellate totali nel 2019) e un indice di intensità emissiva pari a 1,02 tCO2/t considerando il totale delle emissioni dirette e indirette location-based sulle tonnellate di idrolizzato proteico prodotto. A fini comparativi, gli indicatori di intensità energetica ed emissiva sono stati calcolati rapportando rispettivamente il totale dei consumi energetici e delle emissioni alla produzione totale in tonnellate di idrolizzato proteico per entrambi gli stabilimenti produttivi del Gruppo perché quest’ultimo utilizzato come base per realizzare il prodotto finito e comune ad entrambi i plant produttivi.

Infine, dal 2020 è stato avviato un progetto di Carbon Footprint a conclusione del quale SICIT sarà in grado di stimare le emissioni di CO2 per Kg di prodotto finito.

Emissioni odorigene
SICIT, per garantire la tutela della salute e il rispetto dell’ambiente, monitora costantemente tutte le emissioni in atmosfera di inquinanti prodotte dai propri impianti produttivi.
In linea con le prescrizioni normative vigenti, ogni emissione è regolarmente monitorata affinché siano rispettati i limiti di legge: le analisi chimiche svolte sulle emissioni misurate dai camini vengono effettuate da un laboratorio esterno incaricato da SICIT.

Per quanto riguarda la quantificazione di altre emissioni in atmosfera differenti dalle emissioni di CO2, per il 2019 le emissioni di NOx e SOx risultano pari rispettivamente a 55,25 tonnellate e 3,29 tonnellate; per quanto riguarda le altre emissioni, gli stabilimenti hanno prodotto 40,38 tonnellate di altre categorie di emissioni identificate nella normativa applicabile (NH3) e 2,08 tonnellate di composti organici volatili (VOC).

Gli stabilimenti di Chiampo e Arzignano sono sottoposti a valutazione delle emissioni odorigene da parte delle istituzioni locali nell’ambito del rilascio dell’Autorizzazione Unica Ambientale in ottemperanza al D.lgs. 152/06.
Nel 2017 e nel 2018, ultima data di rilevazione, i campioni prelevati sono stati sottoposti ad analisi olfattometrica per la determinazione della concentrazione di odore, secondo la norma UNI EN 13725:2004. Dalle analisi sono emersi i seguenti livelli di effluenti odorigeni:

  • Valore medio di 677 unità (ouE/m3) per lo stabilimento di Chiampo******;
  • Valore medio di 675 unità (ouE/m3) per lo stabilimento di Arzignano*******.

Tali livelli rientrano nei limiti di legge e sono stati discussi con la provincia di Vicenza. SICIT, inoltre, al fine di abbattere notevolmente le emissioni odorigene, generate in particolar modo dalla lavorazione del sottoprodotto di origine animale, ha installato in entrambi gli stabilimenti dei post-combustori di tipo rigenerativo per il monitoraggio e registrazione in continuo dei fumi emessi.

La gestione della risorsa idrica
SICIT è alla costante ricerca di attività volte alla riduzione del consumo idrico nelle varie fasi produttive.
Lo stabilimento di Chiampo si rifornisce di acqua potabile ad uso igienico sanitario dall’acquedotto comunale mentre le acque utilizzate a scopo industriale, usate per l’alimentazione della rete idrica antincendio, il processo produttivo e l’irrigazione, sono prelevate da due pozzi situati presso lo stabilimento.

Lo stabilimento esegue su base volontaria l’analisi dei metalli pesanti e della carica batterica delle acque prelevate dai pozzi. Vengono inoltre eseguite annualmente le analisi dei PFAS (Acido perfluoroottansolfonico). Dalle ultime analisi eseguite non sono state riscontrate criticità.

Lo stabilimento di Arzignano si rifornisce di acqua potabile ad uso igienico sanitario dall’acquedotto civile mentre le acque utilizzate a scopo industriale, usate per l’alimentazione della rete idrica antincendio, il processo produttivo e l’irrigazione, sono prelevate dall’acquedotto industriale.

Nel 2019 i prelievi idrici totali di SICIT ammontano a 242 megalitri, di cui 100 prelevati da pozzo e i restanti 142 provenienti da acquedotto.

Per quanto concerne lo scarico idrico, lo stabilimento di Chiampo dispone di due linee di scarico separate: una linea per le acque meteoriche provenienti dai pluviali delle coperture e le acque di seconda pioggia ed una linea per le acque nere/industriali. Il sito ha ottenuto un’autorizzazione allo scarico di acque reflue derivanti dal processo produttivo ed acque meteoriche di prima pioggia nella rete fognaria industriale gestita da Acque del Chiampo S.p.A. Nel 2019, lo stabilimento ha scaricato 95 megalitri di acque industriali.

Gli scarichi idrici dello stabilimento di Arzignano sono di tipo sanitario, meteorico ed industriale ed è in vigore un contratto per il servizio di fognatura e depurazione di acque reflue industriali con Acque del Chiampo S.p.A. Gli scarichi industriali sono soggetti ad analisi di laboratorio per il monitoraggio della qualità dell’acqua scaricata che deve essere conforme ad una serie di parametri, tra i principali parametri chimici, cloruri e solfati********. Si segnala che non si sono mai verificati superamenti di tali parametri per gli scarichi in fognatura. Nel 2019, lo stabilimento di Arzignano ha scaricato 152 megalitri di acque industriali.
Nel 2019, sono stati scaricati in totale da SICIT 248 megalitri di acqua.

Con riferimento al prelievo e allo scarico di acqua in aree soggette a stress idrico, SICIT si avvale del Aqueduct Tool sviluppato dal World Resources Institute********* per identificare le aree potenzialmente a rischio. Ai sensi di tale analisi, nessuno dei due stabilimenti produttivi è risultato situato in aree a stress idrico.
Si sottolinea, inoltre, che nel corso dell’anno non sono stati registrati casi di perdite o rilasci accidentali di sostanze pericolose nell’ambiente.

I materiali e la gestione dei rifiuti
SICIT nasce per affrontare i problemi di riciclaggio dei rifiuti solidi nel distretto della concia di Arzignano (VI) e si afferma come eccellenza italiana della green e della circular economy che, ritirando e trasformando degli scarti, limita quasi a zero la produzione di rifiuti. SICIT sposa a pieno i principi di un’economia circolare, un sistema economico pensato per riutilizzare i materiali in successivi cicli produttivi, riducendo al massimo gli sprechi.

I biostimolanti, i ritardanti e il grasso di origine animale realizzati da SICIT rappresentano infatti un tipico esempio di economia circolare, in cui gli operatori si approvvigionano degli scarti dell’industria conciaria che vengono trasformati prodotti finiti utilizzati nel settore agricolo e industriale. Dalla lavorazione della pelle derivano svariati rifiuti, alcuni dei quali possono essere recuperati in vari modi, con conseguenti benefici sia sul piano ambientale che economico. Attraverso il processo di idrolisi delle proteine animali infatti si ottengono amminoacidi liberi o corte catene peptidiche da impiegare nella produzione di idrolizzati proteici, oltre alla separazione del grasso animale. Questa soluzione, impiantistica e di mercato, è quella impiegata negli stabilimenti di SICIT per il trattamento dei sotto-prodotti di origine animale e degli altri residui delle attività conciarie.

Su un totale di oltre 146.000 tonnellate di materiali utilizzati da SICIT nel 2019, l’84% proviene da riciclo di sotto-prodotti di origine animale e altri residui delle attività conciarie.

È importante sottolineare che tali materiali di scarto di cui SICIT si approvvigiona e ricicla provengono dal ciclo produttivo di trasformazione e lavorazione delle carni e delle pelli. Grazie alle proprie attività SICIT contribuisce ad azzerare gli sprechi e l’impatto in termini ambientali

  • sia dei settori produttivi a monte (produzione della carne e lavorazione delle pelli), in quanto tali materiali dovrebbero essere smaltiti dai produttori con un costo economico ed ambientale superiore a quanto sostenuto da SICIT,
  • sia dei propri settori produttivi riferimento (produzione di biostimolanti per l’agricoltura, produzione di additivi industriali, e produzione di biofuel da fonti alternative al petrolio, come il grasso animale), diminuendo drasticamente la necessità di produzioni specifiche ex-novo di materie prime per alimentare il proprio flusso produttivo.

SICIT è attenta alle modalità di gestione e smaltimento dei rifiuti in conformità alle normative vigenti e nell’ambito del proprio impegno verso la tutela dell’ambiente. I rifiuti vengono smaltiti in ottemperanza al D.lgs. 152/06 e sono inviati ad appositi impianti di trattamento e/o discariche.

Nel 2019, i rifiuti prodotti sono stati pari a 13.131 tonnellate, rappresentando solo il 9% sul totale dei materiali utilizzati da SICIT per la produzione. Di questi il 97% sono rifiuti non pericolosi e solo il 3% pericolosi. Il 95% dei rifiuti prodotti è stato smaltito in discarica mentre per il restante 5% si è provveduto al riciclo. I rifiuti pericolosi rappresentano una quota marginale e sono costituiti principalmente da olio motore usato, imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose e rifiuti organici contenenti sostanze pericolose. I rifiuti assimilabili ai rifiuti urbani, provenienti dalla mensa e dagli uffici, sono raccolti in modo differenziato e conferiti al servizio di raccolta municipale.

Nell’ambito del Sistema di Gestione Ambientale UNI EN ISO 14001:2015, SICIT svolge periodicamente e in maniera autonoma specifici audit presso le discariche al fine di verificare il corretto smaltimento dei rifiuti secondo le norme di legge.

* Le vendite di prodotti per l’agricoltura, pari a 31 milioni di Euro, rappresentano il 55% dei ricavi mentre le vendite di ritardanti per gessi ammontano a 15,3 milioni di Euro (27% del totale). Fonte: Bilancio consolidato al 31 dicembre 2019 riesposto secondo i principi IFRS e redatto per scopi specifici.
** I fattori di emissione utilizzati sono per il diesel: 2,54603 kg CO2e/lt mentre per il biodiesel 0,16580 kg CO2e/lt (DEFRA 2020).
*** Il gas metano viene utilizzato come post-combustore per alimentare il cogeneratore e un impianto di essicazione dei prodotti (skydryer).
**** Per il calcolo delle emissioni di Scope 1 sono stati utilizzati i fattori di emissione “ISPRA – National Inventory Report 2019” e Ministero dell’ambiente – Tabella parametri standard nazionali 2019. Le emissioni di Scope 1 sono espresse in tonnellate di CO2, in quanto la fonte utilizzata non riporta i fattori di emissione degli altri gas diversi dalla CO2.
***** I GRI Sustainability Reporting Standards prevedono due metodologie di calcolo delle emissioni di Scope 2, il “Location-based method” e il “Market-based method”. Per il calcolo delle emissioni di Scope 2, in linea con i GRI Sustainability Reporting Standards, sono state utilizzate entrambe le metodologie di calcolo. Il Market-based si basa sulle emissioni di CO2 emesse dai fornitori di energia da cui l’organizzazione acquista, tramite un contratto, energia elettrica e può essere calcolato considerando: certificati di Garanzia di Origine dell’energia e contratti diretti con i fornitori, fattori di emissione specifici del fornitore, fattori di emissione relativi al “residual mix”, ovvero all’energia e alle emissioni non monitorate o non reclamate (metodologia utilizzata, con fattore di emissione Italia 2019: 466 gCO2/kWh – fonte: AIB – European Residual Mixes 2019). Il metodo Location-based è basato su fattori di emissione medi relativi alla generazione di energia per confini geografici ben definiti, tra cui confini locali, subnazionali o nazionali (metodologia utilizzata, con fattore di emissione Italia 2019: 316,4 gCO2/kWh – fonte: ISPRA 2019 – Fattori di emissione atmosferica di gas a effetto serra nel settore elettrico nazionale e nei principali Paesi Europei). Le emissioni di Scope 2 sono espresse in tonnellate di CO2, tuttavia la percentuale di metano e protossido di azoto ha un effetto trascurabile sulle emissioni totali di gas serra (CO2 equivalenti) come desumibile dalla letteratura tecnica di riferimento.
****** Il dato si riferisce ad un campione prelevato e sottoposto ad analisi nel dicembre 2018.
******* Il dato si riferisce ad un campione prelevato e sottoposto ad analisi nel gennaio 2017.
******** Regolamento della società di gestione del Servizio Idrico Integrato in tema di fognatura e depurazione delle acque reflue recapitanti nella rete fognaria industriale del 23.07.2018, ai sensi del D.lgs 152/2006.
********* Lo strumento del WRI è disponibile online alla pagina web: https://www.wri.org/our-work/project/aqueduct. Per l’analisi, sono stati tenuti in considerazione i risultati emersi nella colonna “baseline water stress”.